Il fotogramma
Ciao a tutti e bentornati in questo blog! Oggi parleremo del
fotogramma, il secondo laboratorio di alfabetizzazione fotografica.
Divertite a realizzare il fotogramma! Alla prossima settimana, sempre qui a raccontarvi i nostri progetti!
La settimana scorsa vi ho illustrato il chimigramma (spero
che abbiate provato e che vi sia venuto) adesso, invece vi mostro come
realizzare il fotogramma.
Vi starete chiedendo: che cos’è il fotogramma? Il fotogramma
è un’immagine fotografica ottenuta all’interno di una camera oscura sempre
mediante una tecnica off-camera, ovvero senza macchina fotografica.
Per questo laboratorio si lavora in camera oscura, quindi
attenzione dove mettete i piedi e le mani! In camera scura avremo due luci:
luce rossa e luce giallo-verde, ovvero i colori con la frequenza minore e di
conseguenza la maggior lunghezza d’onda.
Pronti a realizzare un fotogramma? Ecco il procedimento.
Preparate le tre vasche che, come nel chimigramma, saranno
la vasca dello sviluppo, dell’arresto e del fissaggio. Ricordo le misure: nello
sviluppo 100 ml di idrochinone + 900 ml di acqua, nell’arresto acqua e aceto e
nel fissaggio 100 ml di iposolfito di sodio + 400 ml di acqua.
Spegnete le luci, prendete un foglio di carta fotosensibile
e appoggiateci sopra qualsiasi oggetto a vostra scelta creando una
composizione. Dopodiché illuminate con il flash del vostro smartphone per un
secondo il foglio con tutti gli oggetti sopra, poi potete rimuovere gli
oggetti. Vedrete il vostro foglio completamente bianco anche se l’immagine è
presente non si vede a occhio nudo, perciò è chiamata immagine latente. Poi
passate alla vasca dello sviluppo che rivela la vostra immagine accelerando il
processo di annerimento del foglio là dove era stato colpito dalla luce. Quando
sarà nero passate alla vasca di arresto che blocca l’azione dello sviluppo e lo
lava in modo da non contaminare la vasca del fissaggio. Per ultimo andate nella
vasca dl fissaggio che rende l’immagine inalterabile sciogliendo i sali d’argento
non esposti alla luce. Infine sciacquate la fotografia sotto l’acqua corrente e
appendetela con una graffetta.
Avrete ottenuto un’impronta bianca su sfondo nero
corrispondente alla forma dell’oggetto posizionato sul foglio.
Come hanno reagito i liquidi in modo che si veda la
fotografia? Dove la luce ha colpito il foglio lo sviluppo accelera l’annerimento
dei sali d’argento, invece nelle zone coperte dagli oggetti la sua azione è
nulla perché non è iniziata la fase di riduzione dei sali d’argento. L’arresto
blocca l’azione dello sviluppo dove era stato colpito dalla luce mentre dove c’era
l’oggetto la sua azione è nulla in quanto lo sviluppo è nullo. Il fissaggio
rende l’immagine inalterabile sciogliendo il sale d’argento non esposto alla
luce.
Ecco a voi il mio risultato, realizzato in collaborazione
con Anita. L'ho chiamato Cose quotidiane perchè sono oggetti che noi ragazzi usiamo ogni giorno: un pettine, delle monete, le chiavi, l'evidenziatore, la chiavetta e un negativo di alcune fotografie.
Cose quotidiane |
Divertite a realizzare il fotogramma! Alla prossima settimana, sempre qui a raccontarvi i nostri progetti!
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