Foro stenopeico

Ciao a tutti e bentornati in questo blog! Oggi parliamo del foro stenopeico, il terzo laboratorio di alfabetizzazione fotografica.

Vi starete domandando: che cos’è il foro stenopeico? Il foro stenopeico è un foro realizzato sulla parete di una camera oscura, ovvero un contenitore “a tenute luce”, completamente buio.
Questa tecnica vi permetterà di realizzare vere e proprie fotografie attraverso l’uso di una macchina fotografica.

Curiosi di sapere come si realizza? Allora, ecco a voi il procedimento.
Prendete la vostra camera oscura (noi abbiamo utilizzato una scatola di latta per i biscotti), realizzate un foro su uno dei quattro lati di essa e chiudetelo con dello scotch nero per evitare che la luce entri. Dopodiché andate nella camera oscura (non quella portatile mi raccomando 😜) e mettete all’interno, sul lato opposto del foro stenopeico, un foglio di carta fotosensibile capace, grazie alla fotosensibilità dei sali d’argento, di catturare l’immagine proiettata all’interno della camera oscura. Poi posizionate la vostra camera oscura dove volete “catturare” la vostra fotografia, aprite il foro e lasciate entrare la luce per il giusto tempo d’esposizione (noi abbiamo aspettato per 30 secondi). Passato il tempo necessario, chiudete il foro stenopeico e andate in camera oscura. Qui sottoponete il foglio di carta fotosensibile al trattamento dei bagni di sviluppo, arresto e fissaggio (come per il chimigramma e il fotogramma), solo allora scoprirete cosa avete ottenuto, ovvero un negativo della realtà che avete inquadrato; l’immagine però risulta capovolta e invertita, ovvero quello che nella realtà era sopra, qui lo vediamo sotto e viceversa; quello che nella realtà era a destra, qui lo vediamo a sinistra e viceversa.
Quindi come facciamo a ottenere il positivo che rappresenta la realtà dalla “giusta direzione”?
Mettete il vostro negativo a contatto con un altro foglio di carta fotosensibile, esponetelo alla luce (ad esempio il flash del vostro smartphone) per il giusto tempo e infine sottoponete il nuovo foglio, non il negativo, ai bagni di sviluppo, arresto e fissaggio. Questo passaggio si chiama stampa a contatto.

Alla fine avrete ottenuto la vostra fotografia in bianco e nero che rappresenta la realtà così come l’avevate inquadrata.
Questo laboratorio serve a capire il principio ottico su cui si basa la fotografia, ovvero la capacità di una camera oscura di proiettare al suo interno una parte della realtà circostante.

Ecco a voi il nostro risultato:

La mia classe

Il negativo

Backstage

 Divertitevi a realizzare questo laboratorio! Alla prossima!

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